San Bernardino, Svizzera — Nuova polemica nel mondo del campionato Honda N-One dopo le durissime esternazioni di Emanuele, noto negli ambienti come “lo Zio”, figura storica e influente nelle dinamiche del paddock. Intervenuto ai microfoni di una radio locale e poi rilanciato sui social, Emanuele ha accusato Antonio Golia di aver simulato le prestazioni durante le due gare disputate, parlando apertamente di strategie «falsate» e di comportamenti «provocatori» da parte del pilota del Team Condor GIA.
Secondo la versione di Emanuele — che ha invitato tutti a rivedere i replay — Golia non avrebbe «mai tirato le marce», avrebbe saltato innesti fondamentali e, soprattutto, avrebbe voluto compiere tre soste ai box volutamente non necessarie, con l’obiettivo, a suo dire, di prendere in giro avversari e pubblico. Testuale la parte più esasperata delle sue parole:
“Ci sta perculando tutti, non ha mostrato neanche il 50% del suo potenziale. L’unica soluzione è sbatterlo fuori pista e mandarlo a pascolare insieme alle capre tra le Alpi svizzere. Non ti fidare mai di coloro che sembrano amici.”
Parole che non hanno tardato a provocare reazioni nel paddock. Da un lato c’è chi appoggia la richiesta di chiarezza di Emanuele — e invita gli organi sportivi a esaminare i dati di telemetria e i filmati — dall’altro emergono forti critiche per il tono e per l’invito, seppur colorito, a «escludere» Golia dalla competizione.
Le verifiche tecniche e la replica del Team Condor GIA
Il team Condor GIA, contattato in serata, ha respinto le insinuazioni: secondo i tecnici della squadra, i tre pit stop effettuati durante il weekend avevano motivazioni tecniche precise e sono stati condotti conformemente alle strategie concordate. Giovanni Altiri, segretario del gruppo, ha annunciato che verranno resi pubblici i dati rilevati dalla telemetria per chiarire ogni dubbio e difendere l’integrità del pilota e del team.
Anche lo stesso Antonio Golia ha reagito con freddezza: “Chi corre sa quando spingere e quando gestire. I numeri parlano. Se qualcuno vuole discutere, lo faccia con i dati, non con slogan.”
La posizione degli organi sportivi
La direzione gara ha confermato di aver già avviato un primo controllo sui tempi dei pit stop e sulle registrazioni di bordo, ma ha invitato alla cautela prima di formulare qualsiasi accusa di arbitrarietà. Fonti della federazione hanno dichiarato che, qualora emergessero anomalie nella telemetria o nelle procedure, si procederà con le sanzioni previste dal regolamento. Allo stesso tempo, la federazione ha ricordato che istigazioni alla violenza o pubblici inviti all’esclusione non rientrano nel codice di comportamento e saranno valutati separatamente.
Reazioni dal paddock
Il commento di Emanuele ha aperto una spaccatura: alcuni ex piloti e tecnici hanno chiesto indagini trasparenti e pubblicazione dei dati, mentre altri hanno condannato le parole dello “Zio” come eccessive e pericolose per la serenità sportiva. Alcuni giornalisti presenti in circuito hanno invitato a non trasformare il confronto agonistico in uno scontro personale, sottolineando che la rivalità in pista deve rimanere entro i limiti della sportività.
Conclusione
La vicenda rischia di trasformarsi in un caso più grande delle sole accuse tecniche: da una parte la richiesta di trasparenza e di verifiche obiettive; dall’altra, il pericolo che toni esasperati e inviti all’esclusione compromettano rapporti e reputazioni nel paddock. Nei prossimi giorni gli occhi saranno puntati sulla telemetria ufficiale e sui replay: saranno quei numeri a stabilire se le parole di Emanuele contengono fondamento, o se si tratta — come insiste Condor GIA — di una polemica fuori misura.

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